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Tratto da il sole 24 ore - 28 dicembre 2009{mosimage} Non certo entusiasmanti, ma in leggero miglioramento (intorno al punto percentuale) rispetto al 2008, che nella memoria dei commercianti resterà un anno da dimenticare.
È questo il bilancio delle vendite natalizie della seconda metà di dicembre, in cui si sono concentrati gli acquisti di abbigliamento e accessori. Durante le prime due settimane, infatti, le temperature miti avevano frenato la vendita di capi invernali, poi è arrivato il gelo – e forse un po' di fiducia e voglia di spendere e di vedere i pacchetti sotto l'albero – e i negozi hanno iniziato a riempirsi (nevicate e paralisi del traffico permettendo). Un ruolo importante nel "mini sprint" lo hanno avuto però i "saldi anticipati", quegli sconti, in genere dal 10 al 30%, pubblicizzati con discrezione: nessun cartello in vetrina, bensì telefonate, sms ed e-mail ai clienti più affezionati, perché le vendite di fine stagione – lo dice il nome stesso – sono fuori legge se iniziano prima di Natale.
A Santo Stefano era impossibile trovare negozi aperti e persino le luci
della Rinascente di Milano, che da qualche anno non si ferma neppure a
Ferragosto, sono rimaste spente. Ma da oggi il fenomeno dei saldi
anticipati dovrebbe intensificarsi, anche perché in quasi tutta Italia
la data ufficiale di inizio degli sconti è comunque molto vicina: nella
maggior parte delle regioni, Lombardia e Lazio comprese, inizieranno
sabato 2 gennaio. Ma quanto spenderanno gli italiani? Secondo le
previsioni dell'associazione Telefono Blu, nei 50-60 giorni che i
consumatori avranno a disposizione per effettuare gli acquisti, non
dovrebbero entrare nelle casse dei negozi più di 3 miliardi di euro,
con una riduzione del 20% circa rispetto allo stesso periodo del 2009.
Ma c'è anche chi è più ottimista, tra i commercianti, e spera in un
buon periodo di saldi. Anche perché se il freddo – arrivato a dicembre
inoltrato – aveva spinto i capi invernali, le nevicate che hanno
paralizzato le grandi città del Nord nei giorni prima di Natale, hanno
poi fortemente rallentato lo shopping, in Italia come nel resto del
mondo. Negli Stati Uniti ad esempio, dal 20 dicembre alcuni centri
commerciali, causa maltempo che bloccava gli automobilisti, hanno
deciso di tenere aperto anche di notte.
Tornando all'Italia, secondo le stime di Telefono Blu, l'intenzione
media di spesa è di poco superiore ai 280 euro: al Nord sarà di 350,
nel sud di 250, e nel centro di 300 ma si potranno registrare anche qui
fenomeni a macchia di leopardo in base agli sconti e al pregio delle
merci.
Diverse le stime di Confcommercio che prevede una spesa media a persona
di 174 euro, di 400 euro quella per la famiglia, per un totale di 6,1
miliardi di euro che va ad incidere per il 21% sul fatturato del
settore abbigliamento.
Ed è atteso l'ennesimo boom di vendite negli outlet, le cittadello
dello shopping che già durante l'anno vendono i marchi della moda e del
lusso con sconti dal 30 al 70%. E che nel 2009 hanno registrato
crescite record di vendite e visitatori, come dimostrano i dati dei due
principali gruppi presenti in Italia.
McArthurGlen, con i suoi outlet di Barberino del Mugello (Firenze),
Castel Romano, Noventa di Piave (Venezia) e Serravalle (Alessandria),
chiuderà il 2009 con un fatturato di 545 milioni di euro (+6%) e 12,5
milioni di visitatori (+8%). Andamento 2009 positivo anche per i tre
outlet del gruppo Fashion District (Mantova, Molfetta e Valmontone):
circa 12 milioni i visitatori per un giro d'affari di 350 milioni di
euro, con aumenti a due cifre per entrambi i dati rispetto al 2008.
È su internet però che il fenomeno dei saldi anticipati e dei super
sconti post-vigilia di Natale è più evidente: se nel mondo reale c'è
ancora chi prova a fare resistenza alla liberalizzazione dei saldi, in
quello virtuale, difficilissimo da regolamentare, è una vera e propria
giungla. I siti anglosassoni sono i più aggressivi: chi è cliente di
BrooksBrothers.com, Net-a-porter.com, Amazon.com ne sa qualcosa: da
ieri fioccano e-mail che pubblicizzano riduzioni fino al 70% sui prezzi
praticati fino alla mezzanotte del 24 dicembre. Del resto negli Stati
Uniti e in Gran Bretagna – al contratio di paesi come Francia, Germania
e Italia – i saldi sono liberalizzati da tempo: ieri, non Santo Stefano
ma "Boxing Day" in inglese, nella maggior parte delle città britanniche
e americane i negozi hanno registrato il miglior incasso di dicembre,
complici sconti dal 50% in su. Nel Regno Unito poi c'è un incentivo in
più a fare acquisti importanti prima della fine dell'anno: dal 1°
gennaio il governo Brown riporterà l'Iva dal 15 al 17,5%. E sulle tasse
nessuno ha ancora deciso di applicare sconti o saldi.
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