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Tratto da Il sole 24 ore 27 maggio 2009
{mosimage} E una biondina minuta, all'apparenza fragile. Ma è solo un'impressione. Sotto la stoffa leggera della stola che indossa come una mantellina da Cappuccetto rosso si nasconde tutta l'energia che serve ad affrontare a piè fermo e con un sorriso le ondate di consumatori che, ad ogni week end, si rovesciano a decine di migliaia sul centro commerciale che dirige con mano sicura.
Daniela Bricola, 36 anni, è nata a Ovada in una famiglia di negozianti e l'aria del commercio l'ha respirata in casa. E' il direttore del villaggio dello shopping più famoso d'Italia, quello piemontese di Serravalle Scrivia.
Nel 2008 è stato visitato da oltre 4 milioni di persone. Portandomi in
giro, prima dell'apertura dei negozi, per le piazzette e i portici del
finto borgo ligure ricostruito dagli architetti di Mc ArthurGlen (lo
studio Hydea di Firenze), saluta per nome tutti quelli che incontra,
guardie giurate a cavallo di monopattini elettrici, donne delle pulizie
che lavano le ultime vetrine, commessi e manager che si affrettano
verso i loro store marchiati con le insegne più famose della moda. Si
vede a occhio che l'outlet è il suo mestiere.
"Ho cominciato dal negozio dei miei genitori, ma non pensavo allora di
restare nel commercio, evidentemente era destino. Dopo essermi laureata
in Economia Bancaria all'Università Cattolica di Milano, avevo fatto
qualche lavoro, ma niente di serio. Poi nel 2000, quando il centro di
Serravalle ha aperto i battenti ho risposto a un'inserzione di Mc
ArthurGlen. E' stato il primo lavoro serio che mi hanno offerto e qui
sono rimasta – ricorda Daniela che ha partecipato, partendo dal basso
allo sviluppo del prototipo di questo nuovo modello di distribuzione -.
Lo store in cui ho iniziato a lavorare era quello di Lee. Vendevo jeans
e dalla posizione di responsabile del negozio, dopo qualche tempo sono
passata in azienda a fare la brand manager assistant, poi sono tornata
a Serravalle dove ho fatto tutta la carriera interna ricoprendo il
ruolo, prima di retail assistant, di retail manager, e infine direttore
del centro, un mestiere che mi piace davvero fare".
"E' una professione moderna che è sempre più richiesta, gli outlet si
moltiplicano e hanno bisogno di nuove leve. Inoltre, se uno vuol
lavorare nella moda e nel design deve sapere che la vendita è un punto
di partenza valido quanto lo styling per fare carriera – conferma -. La
laurea non è strettamente necessaria, anche se ha la sua importanza, ma
le lingue, inglese o francese bisogna saperle perché l'ambiente di
lavoro è aperto e internazionale".
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