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Tratto da www.genova24.it - 04/01/2012{mosimage} Genova. Mentre montano le polemiche sulle annunciate liberalizzazioni degli orari dei negozi, cresce l’attesa per i saldi, al via dal 5 gennaio al 18 febbraio anche in provincia di Genova.
La crisi economica sembra però non modificare sostanzialmente l’atteggiamento degli italiani verso i saldi: secondo un’indagine di Confcommercio quasi sette italiani su dieci, infatti, non mancheranno all’appuntamento con gli acquisti a prezzo scontato che da domani inizieranno praticamente in tutta Italia.
Alcuni Comuni della riviera organizzano come sempre aventi collaterali
per rendere ancora più appetibili gli acquisti: Ascom e il Civ di
Chiavari, dopo il successo ottenuto dall’iniziativa nelle tre edizioni
precedenti, organizzano di nuovo “Si saldi chi può”. Giovedì i negozi
del centro storico resteranno aperti ininterrottamente dalle 9 alle 23.
Iniziativa simile anche a Sestri Levante, con la “notte dei saldi”, in
cui i negozi nel centro storico resteranno aperti anche dalle 21 alle
24. L’iniziativa ha il placet del Comune e sarà la prima per promuovere
la vita serale anche in inverno. Non mancheranno neppure complessi
musicali in piazza Matteotti e lungo il carruggio.
Partono i saldi invernali di Mondovicino Outlet Village di Mondovì
(Cuneo): per agevolare i clienti, l’Outlet metterà a disposizione un bus
gratuito da Genova nei giorni 6 e 8 gennaio.
Capi di abbigliamento (cappotti, maglioni, pantaloni, giacche, ecc.) e
calzature costituiranno, almeno secondo le intenzioni di spesa, le
principali tipologie di acquisti; il 68,1% dei consumatori spenderà meno
di 200 euro (+11,4% rispetto allo scorso anno) e la quasi totalità
delle imprese (96,5%) proporrà ai consumatori uno sconto medio sui
prodotti posti in vendita a saldo fino al 50%; per quanto riguarda la
qualità dei prodotti stessi, il 90% dei consumatori la giudica
positivamente e oltre l’85% pensa che la varietà sia molto o abbastanza
buona. Oltre sei consumatori su dieci si sentono tutelati acquistando
capi in saldo e il 73,6% attribuisce una maggiore importanza alla
qualità rispetto al prezzo; da parte delle imprese del commercio al
dettaglio si prevede una contrazione di visitatori nel proprio punto
vendita (per il 62,9% degli imprenditori il negozio sarà visitato da
nuovi clienti contro il 73,7% dell’anno scorso) e anche una diminuzione
del contributo dei saldi alla crescita della clientela.
Infine, ad attendere la fatidica “ora X”, sono soprattutto le donne, gli
individui di età compresa tra i 25 e i 44 anni e i residenti del
Centro, del Sud Italia e delle aree metropolitane. “Sono ancora
estremamente ottimistiche le stime di Confcommercio sull’andamento dei
saldi”, commentano Federconsumatori e Adusbef.
“Purtroppo ribadiamo che le previsioni non promettono bene. Il rischio
sempre più concreto, infatti, è che si confermi il pessimo andamento già
registrato nei consumi relativi alle festività”, dichiarano Rosario
Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti delle due associazioni dei
consumatori. “Secondo le prime indagini dell’O.N.F., l’Osservatorio
Nazionale di Federconsumatori, pur rimanendo pressoché invariato il
numero delle famiglie intenzionate a comprare a saldo rispetto allo
scorso anno (circa il 44-45%, pari a 10,8 milioni di famiglie), la spesa
sarà decisamente più bassa. Complessivamente ammonterà ad appena 2,4
miliardi di euro. Questo vuol dire – avvertono Federconsumatori e
Adusbef – che ogni famiglia che acquisterà a saldo spenderà circa 223
euro, il 19% in meno rispetto allo scorso anno (quando per i saldi
invernali la spesa era stata di circa 277 euro a famiglia)”.
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