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Tratto da Cronacaqui.it - 29 gennaio 2009
La carica dei grandi centri commerciali sulla Brianza
GIUSSANO29/01/2009 - E fanno otto. La grande distribuzione si prepara a scendere in forze in Brianza con due nuovi colossi: uno a Desio e l’altro a Giussano. Due “giganti” che porteranno a otto le “cattedrali del consumo” in Brianza. Una concentrazione che non ha eguali in Lombardia: la regione a più alta densità di centri commerciali in Europa.
Ce n’era bisogno? Pare di no, almeno a giudicare dall’accoglienza - a dir poco fredda che le new entry stanno riscuotendo tra sindaci, operatori commerciali e residenti. Ma tant’è: i due progetti sono così indesiderati che di sicuro si faranno. Il primo porterà le insegne della Pam Antares. Avrà un’estensione di circa 56mila metri quadrati e sorgerà al confine tra Desio, Muggiò e Lissone: non lontano dall’uscita Desio sud della Valassina. L’altro invece sorgerà a Giussano, proprio a ridosso del centro commerciale Carrefour, anch’esso non lontano dalla Valassina. A costruirlo sarà Altarimi Srl, una società costituita dalla francese Sas Alta Developpement Italie e dalla Altarea Italia Srl. E sarà il primo vero outlet Made in Brianza. Avrà un’estensione di 70mila metri quadrati e circa 300 negozi. Lo stile sarà quello della “città mercato” di Serravalle e Franciacorta.
Un fatto è certo: l’uno e l’altro hanno suscitato un uragano di polemiche. Il nuovo centro commerciale di Desio per esempio ha provocato non pochi mal di stomaco ai sindaci di Lissone, Ambrogio Fossati e di Muggiò, Carlo Fossati. “Non ne avevamo bisogno - spiega Ambrogio -. La Brianza è già ben servita da alcune decine di centri commerciali di dimensioni medie. Penso per esempio all’Esselunga e ai suoi supermarket apprezzatissimi dalla popolazione. Per non parlare dei centri Coop e dei numerosissimi market di quartiere. Di questi colossi non ne sentivamo davvero l’esigenza”. E Carlo rincara: “Sono molto preoccupato per l’impatto sul traffico e sulla vivibilità che questo ennesimo centro commerciale porterà su Muggiò. Si parla tanto di ambiente: ma in questo modo una porzione non piccola di territorio sarà invasa dal cemento”.
Ma il sindaco di Desio è pronto alla replica. E assicura: “Abbiamo ottenuto che il centro commerciale di Desio sia più piccolo del previsto. Ritengo che questo ipermercato in tempi di crisi economica potrà portare beneficio alle famiglie e sarà anche una scommessa per il commercio tradizionale locale”. Sarà. Pare però che a “ingolosire” gli amministratori locali siano stati gli oneri di urbanizzazione primaria in arrivo e l’imposta comunale sugli immobili: una super entrata garantita ogni anno. Agli antipodi la presa di posizione Enrico Origgi, presidente dell’associazione dei commercianti legata alla potente Confcommercio brianzola: “Siamo alle prese con un calo verticale dei consumi, i nostri associati hanno bisogno di un programma di rilancio che deve coinvolgere direttamente i rappresentanti del governo locale. Invece è arrivata la sorpresa - dice -. Lo sanno i nostri amministratori che in Lombardia che la media tra i metri quadri della grande distribuzione e il numero degli abitanti è di gran lunga superiore a quella degli altri paesi europei?”. E ancora: “Hanno valutato che il centro storico della città rischia di morire schiacciato da una invasione di ipermercati che non ha precedenti”.
Se a Desio piangono, a Giussano di certo non hanno steso il tappeto rosso al nuovo outlet in arrivo. Tutti sembrano contrari. Amministrazione comunale a parte - ovviamente - che invece ha dato il suo placet all’operazione. Il progetto è davvero ciclopico: a ridosso del piccolo cimitero della frazione di Robbiano verranno realizzate una palazzina direzionale destinata a degli uffici e un albergo che occuperà una superficie di oltre 1.500 metri quadri. E anche in questo caso a convincere sindaco e assessori è stato il fatto che nelle casse comunali entreranno alcuni milioni di euro: una manna di questi tempi, quando le casse dei municipi “piangono”.
Scritto da: Daniele Bianchi Aggiungi commento